Febbre del Nilo Occidentale – Ordinanza Sindacale n.9 del 08/10/2025.

Dettagli della notizia

Adozione di misure di prevenzione e di controllo della West Nile Disease (Febbre del Nilo Occidentale), del virus Usutu e, in generale, di altre malattie virali trasmesse da insetti vettori, in particolare da zanzare.

Data:

08 Ottobre 2025

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Descrizione

La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv).

I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

INCUBAZIONE E SINTONI

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.

I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

 

PREVENZIONE 

  • Di non abbandonare neanche temporaneamente negli spazi aperti pubblici e privati, compresi terrazzi, balconi e lastrici solari, oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensione (copertoni, bottiglie, lattine, bidoni, barattoli, sottovasi, ecc.) nei quali possa ristagnare acqua in quanto potenziale sede di sviluppo delle larve di zanzare;
  • Di procedere, in presenza di oggetti che possano accumulare acqua, di contenitori e serbatoi, alla loro protezione o chiusura mediante teli o coperchi e, qualora non praticabile, favorire per quanto possibile il regolare ricambio di acqua o lo svuotamento settimanale o regolari trattamenti larvicidi per evitare lo sviluppo dei focolai di larve di zanzare nelle acque stagnanti (con particolare attenzione ai sottovasi di piante e fiori nelle aree private o cimiteriali). Tutti i contenitori utilizzati saltuariamente (es. innaffiatoi o simili) dovranno essere capovolti o sistemati in modo da evitare la formazione di raccolte d’acqua in caso di pioggia;
  • Di eseguire frequenti pulizie e svuotamenti dell’acqua presente nelle caditoie ovvero in tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche o altre raccolte di acqua stagnante, ricorrendo, qualora non sia sufficiente la bonifica ambientale volta alla rimozione dei focolai di sviluppo delle larve di zanzare, al trattamento con prodotti larvicidi con cadenza regolare (e all’occorrenza, un trattamento entro 7 giorni dopo ogni precipitazione atmosferica previa pulizia);
  • Di svuotare le fontane e le piscine non in esercizio o, in ogni caso, evitare il ristagno di acqua;
  • Di tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce, da sterpi e rifiuti di ogni genere, e sistemarli in modo da evitare il ristagno delle acque piovane o di qualsiasi altra provenienza;
  • Di provvedere alla sistemazione del suolo in modo da evitare, per quanto possibile, raccolte di acqua come, per esempio, in caso di attività di scavo nei cantieri, in campo agricolo ecc.;

Per maggiori informazioni consultare l'Ordinanza Sindacale N.6/2025 e gli opuscoli in allegato.

Ultimo aggiornamento: 08/10/2025, 13:13

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