Archeologia

Il maggiore interesse archeologico del territorio comunale è rappresentato dai numerosi siti risalenti al periodo pre-nuragico e nuragico.

Morgongiori-Sa-Domu-e-is-Caombus

Descrizione

Dopo aver fatto alcuni accenni alla storia del paese è doveroso occuparsi della sua archeologia.
Il maggiore interesse archeologico del territorio comunale è rappresentato dai numerosi siti risalenti al periodo pre-nuragico e nuragico.

In località Prabanta, al confine con il territorio del paese di Pompu si trovano due importanti ‘domus de janas’ (letteralmente ‘casa delle streghe’) risalenti al periodo neo-enolitico, “Sa Sala” e “Su forru de Luxia Arrabiosa” rispettivamente la sala e il forno di Luxia Arrabiosa, personaggio di una leggenda popolare ancora viva nell’immaginario folclorico morgongiorese.
Nella stessa località si trova uno splendido menhir “Su frucoi de Luxia Arrabiosa” alto oltre 3,5 metri che presenta elementi decorativi circolari, realizzati verticalmente su questo monumento nuragico che rappresenta la Divinità.

Numerosi nuraghi sono sparsi in lungo e in largo per il territorio di Morgongiori. Tra essi sono di notevole importanza storica e archeologica il complesso di “Trunku de is pillonis” e altri siti purtroppo in rovina come ad esempio “Sa Domu ‘e S’Orcu“, “Santu Miali“, “Su Niu de Sa Menga“, “S’Arrideli“, “Pranu Nuraxi“, “Su Pranu Suedda” e “Su Laccu de Su Meli“.

 Nel territorio di Morgongiori sono inoltre presenti due templi ipogei S’Omu d’e is Caombus” risalente all’età nuragica e “Sa Scaba ‘e Cresia” testimonianza del periodo neolitico.

“S’Omu’ d’e is Caombus” è un monumento ricavato in una parete a picco alta circa 25 metri, originata da una diaclasi della roccia vulcanica. Un’antica frana ha chiuso l’accesso originario. La grotta, non interamente esplorata, è costituita da una scala in pietra basaltica squadrata, larga circa 1 metro, di cui sono visibili due rampe, la prima formata da ventidue gradini, la seconda da ventiquattro, intervallate da un piccolo ripiano. La scala, che in alcuni gradini presenta rilievi mammillari, segue gli anfratti tortuosi del percorso e si perde nella parte più alta sotto un accumulo di pietrame e detriti. In corrispondenza dell’imbocco originario si nota una struttura a tholos del diametro di circa 5 metri, chiamata dalle persone del luogo “Sa Funtana de su Prantu“. Si può supporre che sul luogo esistesse un complesso nuragico ipogeico di natura sacra che si rivela di grande interesse archeologico e turistico. Pare che nella zona sorgesse la chiesa di San Marco, oggi scomparsa e che tutta la zona, nella quale sorgono i resti di un nuraghe denominato “Su Trunku de is Pillonis” e di una tomba dei giganti, rivesta considerevole importanza archeologica e storica. Gli ultimi lavori per la costruzione della strada per la località “Is Benas” hanno rinvenuto tombe risalenti al periodo romano che fanno parte delle necropoli di “Sant’Arronti” e “Is Lacus” oltre all’insediamento rurale “Genn’e Stracosciu”.

Ultimo aggiornamento: 08/03/2024, 10:16

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